“La PROGETTAZIONE del DIDGERIDOO” di Andrea Ferroni – 2024

45,00 

“La Progettazione del DIDGERIDOO” è un testo scritto da un esperto che ha dedicato oltre 25 anni alla ricerca nel campo delle vibrazioni, acustica e progettazione. Da più di 20 anni, è riconosciuto come uno dei principali costruttori di didgeridoo in Europa.

Esistono varie filosofie per la realizzazione di un didgeridoo. Alcuni preferiscono basarsi su contenuti pubblicati online per velocizzare l’apprendimento, correndo il rischio di imbattersi in informazioni scorrette.

Altri scelgono di provare a fare tutto da soli, scoprendo dettagli man mano ma rischiando di allungare i tempi e di non riuscire a realizzare strumenti accettabili. Peggio ancora, potrebbero pensare di avere tra le mani un ottimo strumento che in realtà non lo è, rallentando il loro apprendimento nel suonare il didgeridoo.

Questo libro rappresenta un’ottima alternativa, offrendo numerosi spunti personalizzabili in base alle vostre esigenze. Non ho mai spinto alcun allievo a suonare o costruire come me, ma ho sempre incoraggiato gli amanti del didgeridoo a seguire una strada personale, l’unico modo per emergere e realizzarsi.

Qui troverete molti consigli per evitare di perdere tempo e per esplorare come se foste le prime persone a raggiungere un mondo inesplorato.

Inoltre, il costo del libro potrà essere utilizzato per seguire corsi teorici e/o pratici per la costruzione in legno o vetroresina con Andrea Ferroni. In questo modo, il libro sarà praticamente GRATIS!

Categoria:

Descrizione

INTRODUZIONE

Questo testo vuole riunire insieme molte informazioni utili per la progettazione e costruzione di un didgeridoo in base a specifiche caratteristiche. Un compendio di fisica acustica legata al didgeridoo ed altri risuonatori, adeguato sia a chi ha solide nozioni di fisica, che in questo caso potrà digerire queste pagine anche in meno di una giornata, ma anche e soprattutto per chi sia totalmente digiuno di questi temi. In questo secondo caso ne consiglio la lettura più volte. Ad ogni rilettura si riuscirà a unire qualche nozione in più una all’altra e ad avere una visione più organica sul tema.

I temi sono trattati con estrema semplicità per poter essere alla portata di tutti senza scadere in consigli banali ed errati che si trovano spesso in rete. Spero di essere riuscito in questo intento.

La maggior parte dei contenuti è inoppugnabile perché, di fatto, non ho inventato nulla. Infatti, in questo testo troverete riportate molte informazioni che vengono utilizzate quotidianamente in molti altri strumenti musicali, sistemi acustici, ambienti di ingegneria ed elettronica. E proprio molti di questi concetti, seppur fondamentali, sono meno conosciuti e poco discussi.

So che altri temi trattati sono stati e sono ancora fonte di controversie apparentemente irrisolte. Nuovamente, il mio spirito è quello di fornire informazioni corrette e coerenti, con passione ma anche trattando lo strumento per ciò che è: uno strumento musicale.

Io stesso, inizialmente, prima dei miei studi e di molti test mi potevo basare solo su congetture, alcune si rivelarono completamente sbagliate col tempo. So che cambiare opinione su alcuni aspetti legati a qualcosa che si ama non è affatto semplice.

Vi è infatti a volte un approccio di stampo quasi religioso su temi come l’acustica. Tante volte ho dovuto sentire frasi tipo “la scienza non può spiegare tutto”, e ciò è vero. Ma al contrario l’immaginazione, l’intuito e le sensazioni personali non possono e non devono sostituire la ragione, la sperimentazione, i dati oggettivi quando questi esistono e sono concreti e tangibili. L’errore più comune di molti è, ad esempio, attribuire un tipo di suono ad una caratteristica estetica dello strumento in modo totalmente arbitrario. Cosa pensereste se un amico vi dicesse “la mia prossima auto la voglio rossa, perché ho visto una gara automobilistica e l’auto rossa in gara era la più veloce”? Pensereste che non ha valutato due aspetti importanti: la meccanica dell’auto e il pilota.

È molto importante distinguere valori, e caratteristiche oggettive e soggettive, caratteristiche (magari estetiche) ma irrilevanti per il suono, quindi trattarle come tali. È importante se ci si costruisce il proprio strumento, se lo vendiamo o lo acquistiamo. Nessuno ha voglia di fare un pessimo affare.

Per cui il colore dello strumento è un fatto soggettivo e irrilevante dal punto di vista acustico, c’è chi lo ama nero, chi rosso.

Però, mentre per il colore basta servirci presso un buon colorificio, per il suono dobbiamo lavorare, perché dobbiamo essere noi i padroni e gli artefici del risultato finale.

C’è infatti chi ama un suono più dolce, chi più aggressivo. Nonostante questo aspetto sia pur sempre soggettivo, secoli di musica ci hanno insegnato a discriminare e descrivere i timbri in modo sufficientemente preciso dal punto di vista acustico, così come si fa con i colori. Cercheremo di fare questo esercizio partendo da come nasce il suono, da come è composto fino a come possiamo controllarlo e modellarlo.

Buon divertimento.

Andrea Ferroni


Il libro contiene 186 Pagine, 110 illustrazioni, mentre di seguito trovate i titoli di ogni capitolo:

Prefazioni
Ringraziamenti
Biografia
Introduzione
Il suono
La frequenza, la risonanza, impedenza e ammettenza
Gli armonici
Le componenti inarmoniche
Battimenti
Il timbro
Gli armonici nel didgeridoo
Come nasce il suono
Come nasce il suono nel didgeridoo
Intonazione in risonanza perfetta e la back pressure
Le componenti armoniche in una canna risonante semichiusa cilindrica
Le componenti armoniche in una canna risonante semichiusa conica
Correzione dell’estremità
Correzione della conicità
Le componenti armoniche in una canna risonante semichiusa mista
Il risuonatore di Helmholtz
Peculiarità dei risuonatori
L’orecchio esterno come risuonatore
Il timbro del didgeridoo
Le onde stazionarie trasversali
Riflessione, diffrazione, rifrazione, interferenza
Come si propaga il suono: structure borne vs air-borne
Quesiti comuni:
Premessa alle risposte: come effettuare verifiche sperimentali di confronto
Cosa accade al variare della lunghezza
Come funzionano gli slide e le prolunghe
Cosa accade al variare del diametro
Cosa accade al variare della conicità
Cosa accade quando si creano strizioni o camere di volume lungo lo strumento
Come ipotizzare l’effetto delle camere e strizioni (metodo empirico)
Cosa accade al variare della campana
Cosa accade se lo strumento non è rettilineo
Cosa accade al variare del materiale e della porosità
Effetti del materiale sul suono
Ulteriori effetti del materiale sulla percezione del suono
Cosa accade al variare della rugosità interna
Progettare il proprio didgeridoo
La scelta della nota
Didgeridoo conico o cilindrico
La forma della campana
La dimensione della campana
Quale materiale scegliere
Quali tecnologie per la realizzazione del didgeridoo
Analisi accoppiate fluido struttura, valutazione dell’influenza del corpo dello strumento sul suono
Glossario


“Se ho visto più lontano, è perché stavo sulle spalle di giganti.”
Isaac Newton

Ringrazio i miei giganti, a volte travestiti da persone semplici
che mi hanno sostenuto, spesso inconsapevolmente,
a raggiungere i miei obiettivi.

La tradizione si evolve, per tradizione.


La progettazione e costruzione del didgeridoo, dove sono state maturate le competenze:

Nel 2003 ho iniziato a progettare e costruire didgeridoo, non mi sono mai accontentato delle informazioni trovate in rete, date dal passaparola e, spesso, nemmeno ciò che mi veniva insegnato nei primi workshop a cui partecipai da studente, non tanto per sfiducia, ma perchè le informazioni erano tante ma sempre contrastanti, vaghe e mai confrontabili. Spendere del tempo per realizzare un didgeridoo in questo modo era frustrante, dopo almeno una decina di ore con martelli e scalpelli, capire di aver realizzato qualcosa di inadeguato, dopo aver ascoltato un consiglio sbagliato, era davvero frustrante.

Seguite tutto il mio percorso, perchè in questo libro, troverete tutto ciò che ho vissuto, studiato, analizzato e compreso sul didgeridoo!

Per lasciare alle spalle i miei dubbi ho iniziato a studiare da autodidatta su testi di acustica per varie professioni, raramente per liuteria, che mi hanno introdotto a a questo tema, in seguito, quando il materiale a disposizione non era più sufficiente su un tema così di nicchia, ho chiesto e ottenuto di collaborare con l’Università di Modena e Reggio Emilia per il sito “Fisica Onde Musica”, era il 2006. Era l’anno in cui scrissi “The DIDGERIDOO Discovery” il libro didattico pe rimparare e migliorare a suonare il didgeridoo.

Quattro anni dopo, nel 2010, in un momento particolarmente fortunato, incontrai l’ing. Angelo Rosetti, ai tempi responsabile dell’area calcoli presso l’azienda in cui lavoro, attualmente responsabile dell’area calcoli di fluidodnamica per motori di F1, che mi portò a bordo del suo team e su cui cominciai a fare il primo calcolo, del tutto simile a quello che uso oggi per intonare un didgeridoo.

Fu questa esperienza ad aprirmi le porte per una mia crescita professionale, prima di tutto, così tanto attinenente all’ambito musicale, che spesso le due attività, lavorative e di ricerca musicale, si sono intrecciate più volte. Dal 2018 mi sono occupato in azienda esclusivamente di acustica, utilizzando i migliori software per analisi acustiche disponibili sul mercato.
Dal 2024 il didgeridoo, la progettazione e costruzione, l’insegnamento a musicisti e costruttori per migliorare l’esecuzione musicale e liutaria, la performance e i laboratori musicali con bambini sono il mio lavoro principale!

Proprio qui ho ottenuto l’attenzione di Hexagon, licenziataria di Actran, il più avanzato software per l’acustica, in grado di risolvere i problemi di acustica, vibroacustica e aeroacustica, che ha messo a disposizione una licenza gratuita e tutto il supporto necessario a realizzare il calcolo più complesso che attualmente si sia mai fatto su un didgeridoo… e che, oserei dire, non è mai stato fatto su nessun altro strumento a fiato. Grazie a tanta disponibilità ho potuto chiudere questo libro con un contenuto ciosì prezioso.

Questo libro ha incotrato l’interesse e il supporto in qualità di Sponsor di LabMecproduzione di macchine a controllo numerico, di cui posseggo il modello Hermes per la realizzazione di didgeridoo prototipali e da concerto, una macchina precisa, affidabile, robusta.

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Fraiserfrese per legno, plastica e alluminio che utilizzo in modo esclusivo sulla mia macchina a controllo numerico a cui mi appoggiai inizialmente per il loro supporto tecnico adeguato a supportare anche chi inizia da zero.

 


PREFAZIONE DI ILARIO VANNUCCHIpilastro della scena del didgeridoo Italiana a ideatore di Didgeridoo.it

Ho conosciuto Andrea Ferroni nei primi anni del 2000 a Cavour, durante un festival del didgeridoo. Me lo 
presentarono dicendo che era un tipo particolare, già molto bravo a suonare dopo pochi mesi, curioso e con un approccio diverso. Sì, perché ai tempi dominava l’approccio fricchettone del didgeridoo: gli aborigeni, la tribalità, la magia del suono. Io mi ricordo Andrea che osserva degli strumenti in esposizione a Cavour, e mi ricordo che non li guarda affascinato dall’esoticità come gli altri, ma li osserva attentamente con profondità professionale, con l’occhio da falegname.

Credo che il motivo sia legato al fatto che lui, dopo aver conosciuto il didgeridoo da poco tempo, stava già pensando a come poterli costruire. Andrea per certi versi è sempre stato più un costruttore che un suonatore, e lo dico considerandolo uno dei migliori suonatori mai visti in Europa e uno dei miei maestri, nonostante abbia cominciato a suonare dopo di me.
 
Come dimostra questo libro Andrea è finalmente riuscito a dipanare tutte le matasse costruttive e sonore deldidgeridoo.
Come posso costruire un didgeridoo con questo suono?
Che materiale è meglio scegliere?
Quanto influirà il diametro della campana sul suono?
Come posso ottenere un toot un ottava sopra la fondamentale?
E molto altro che non sono in grado di capire. Sì, perché per certi versi a livello costruzione io e molti altri suonatori, di didgeridoo non capiamo un tubo. Andrea Ferroni di sicuro capisce il tubo.
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PREFAZIONE dell’Ing. ANGELO ROSETTI, Responsabile Simulazioni Fluidodinamiche Motore, presso team di F1

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Ho conosciuto Andrea nel 2010, in un momento in cui era di fronte ad un bivio importante: doveva decidere se dedicarsi totalmente alla sua passione per didgeridoo o continuare il suo attuale lavoro. Ha risolto il problema in modo molto brillante, facendo convergere le due cose: chiedendo di occuparsi di acustica al lavoro per specializzarsi nella sua passione!
Andrea Ferroni è specializzato nella produzione di didgeridoo artigianali di alta qualità. Con oltre 20 anni di esperienza, ha acquisito una conoscenza approfondita di tutte le fasi del processo di produzione del didgeridoo, dalla scelta dei materiali alla lavorazione, dalla finitura alla decorazione.
Questo manuale è il frutto della passione di Andrea per il didgeridoo e per la condivisione della sua conoscenza con gli altri. Nel corso degli anni, ha aiutato molti appassionati e artigiani a realizzare il loro didgeridoo ideale e ora vuole condividere la sua esperienza.
Il manuale inizia con una introduzione alla teoria del suono, le basi degli armonici, dei battimenti ed il timbro e prosegue poi descrivendo l’applicazione della teoria al didgeridoo. Vengono spiegate nel dettaglio tutte le informazioni che servono per capire completamente l’applicazione sullo strumento sia dal punto di vista teorico che pratico, arrivando a descrivere le necessarie correzioni per conicità ed estremità.
Si riprende poi la teoria, passando ai risuonatori e alla interessante descrizione dell’orecchio umano come risuonatore e ricevitore di suoni.
Successivamente si passa alla parte completamente dedicata alla progettazione dello strumento, con tutte le indicazioni pratiche basate sulla grande esperienza di Andrea sul tema. Le nozioni che si possono trovare in questo manuale difficilmente si possono avere in modo così completo, chiaro, e omnicomprensivo, poiché spaziano dalla teoria di base fino alla descrizione dettagliata di cosa succede per esempio al variare del materiale dello strumento, gli strumenti per realizzarlo in modo artigianale ed i macchinari per realizzare componenti di precisione e teoricamente avviare piccole produzioni.
Nulla è lasciato al caso e si è guidati durante tutto il processo dalla grande passione associata all’esperienza di Andrea.
La parte finale diventa estremamente professionale, poiché arriva allo studio, mediante software dedicato, dell’analisi accoppiata fluido-struttura, per la verifica del disegno del didgeridoo. Queste simulazioni sono le più avanzate che si possono eseguire anche da parte di studi di progettazione e calcolo professionali, come per esempio per l’applicazione a componenti meccanici ad alte prestazioni
In sintesi, questo manuale rappresenta una guida eccellente e completa per chiunque voglia avvicinarsi alla teoria e pratica del suono, ma soprattutto per la progettazione e costruzione del didgeridoo, fornendo tutte le informazioni e le competenze necessarie per creare uno strumento unico e di alta qualità.

BIOGRAFIA dell’autore, ANDREA FERRONI

Mi chiamo Andrea Ferroni, sono nato nel dicembre del 1977 a Torino. Mi sono diplomato come perito meccanico nel 1997. Mi sono appassionato alla musica prestissimo, ma solo nel 2002 conosco il didgeridoo, giusto in tempo per prendere al volo l’ultimo treno che mi condusse attraverso il periodo di maggiore esplosione di questo strumento, con tutte le conseguenze immaginabili.
Negli anni ho studiato chitarra ritmica e jazz solista, sassofono, armonia jazz, canto armonico… ed altri strumenti seppur con minor dedizione.
Ho conseguito il triennio in Musicoterapia con un tirocinio presso l’ASL di Chivasso, reparto di alcologia ed in studio privato con minori con disagio ed handicap.
Per la difficoltà di reperire strumenti di buona fattura all’inizio degli anni 2000, per l’incertezza di comprendere la bontà o meno di uno strumento, per i costi spesso proibitivi e ben più alti di oggi ed anche perché ruppi due didgeridoo in eucalipto in poche settimane di allenamento, iniziai a costruire didgeridoo per conto mio.
Proprio durante questa attività inizio lo studio dell’acustica in differenti ambiti. Da un lato avevo l’ovvia necessità di comprendere, delle poche variabili di uno strumento così semplice, dove poter agire per avere un suono gradevole, adeguato ad uno stile specifico e soprattutto uno strumento facile da suonare.
Questa fu la spinta per iniziare uno studio serio e approfondito dell’acustica che mi ha portato a realizzare numerosi strumenti, molto apprezzati in tutto il mondo da molti artisti che li suonano dal vivo.
Mi spinsi con un pizzico di ottimismo a contattare e poi a collaborare brevemente con il reparto di ricerca dell’Università di Modena e Reggio Emilia per il sito “Fisica Onde Musica”. Proprio grazie a ciò vennero ampliate delle parti del sito stesso nelle sezioni delle canne risonanti.
Dal 2005 tengo workshop sulla costruzione del didgeridoo, in legno ed in vetroresina la cui parte teorica è stata la base per la realizzazione di questo testo.
Oggi i miei strumenti possono piacere o meno, ma sono pratici e facilissimi da suonare, tanto da far sembrare a chi li prova, di avere più anni di esperienza. Poi mi sono interessato a problemi di acustica ambientale, per evitare di annoiare vicini, ecc., per migliorare lo spazio in cui vivo, in ultimo, ma ben più importante, dal 2010 lavoro in uno studio di ingegneria in cui, quotidianamente, mi occupo di simulazioni di vibrazioni (analisi modali), analisi dinamiche per comprendere
l’effetto delle risonanze su un oggetto sottoposto a specifici livelli di eccitazione (analisi forzate), quindi comprendere, prima di realizzarlo, se si romperà in esercizio, se e come può trasmettere le vibrazioni per via solida (structure-borne) o per via aerea (air-borne). Dal 2018 lavoro in modo specifica su analisi acustiche in ambito NVH, per la riduzione o miglioramento della qualità del rumore per motori a combustione ed elettrici. Ne valuto gli effetti sulla percezione umana sulla base della psicoacustica.
Per chi desiderasse dare un’occhiata ai software che comunemente utilizzo: Optistruct, Nastran, LMS, Actran, di cui si può trovare video vari su YouTube.
Pubblico un libro intitolato “The Didgeridoo discovery” (2006), questo che state leggendo (2021) e sette CD intitolati “Windproject” (2003), “Noises & Voices” (2004), “Tribal Revolution” (2005) e “Breaking Through” (2006), “Windproject 2008 “(2008), Ritratto (2008), Testimonianze (2011), due compilation come progetto di associazione, “The Best of…” (2023).
Mi ritengo una persona eclettica. Quindi non solo un suonatore di didgeridoo. Produco birra e formaggi (solo per me e gli amici), ho studiato come assaggiatore di birra e di formaggi, sono un fotografo qualificato, viaggio spesso, molto spesso fortunatamente, sono interessato alle arti in generale, alla comunicazione interpersonale e alle relazioni.
Mi piace insegnare molte cose che imparo, con la consapevolezza dei miei limiti e della necessaria correttezza verso i miei interlocutori.

Sito personalewww.andreaferroni.it
Sito di divulgazione sul didgeridoo: www.didgeridoo.it
Sito di ricerca sul didgeridoo: www.windproject.it
YouTube: www.youtube.com/@AndreaFerroni
Mail: info@andreaferroni.it
Tel/Whatsapp: 0039 3385812914