Poco tempo fa un allievo mi spiazza con una domanda all’apparenza banale: “L’altro giorno ero ad un festival equosolidale dove c’era una bancarella con molti didgeridoos e ne ho provati un pò… insomma Ilario, con l’igiene come la mettiamo?” La domanda è pertinente, la preoccupazione anche.
Viviamo in una società dove diverse persone bevono il caffè al bar inclinando in modo innaturale la tazzina per evitare di appoggiare le labbra..
Niente di strano quindi se ci facciamo dei problemi con il nostro amato tubo, che fra un suonatore e l’altro non viene certamente lavato in lavastoviglie; infatti capita spesso soprattutto durante i festival, che si provino diversi strumenti che altri hanno utilizzato ed in effetti sia il legno che la cera trattengono sporcizia, peli e saliva, quindi entriamo molto spesso in contatto con (scusate se ve lo faccio notare) la saliva di altri suonatori.
Come proteggersi? Purtroppo per quanto riguarda le bancarelle dei vari festival non c’è via di uscita, l’unico modo per proteggersi è evitare di provare gli strumenti o al limite provarli sperando che ogni tanto il venditore disinfetti gli strumenti invenduti per lungo tempo, ma dubito che lo facciano in molti.
Il problema comunque rimane nella didje-vita di tutti i giorni: “Che bel legno, posso provarlo?” e noi: “Ma certo speriamo che non mi attacchi quel raffreddore”, purtroppo a volte l’educazione manca.
Chi è raffreddato o ha un herpes labiale sarebbe bene evitasse anche solo di chiedere di provare uno strumento per non mettere in imbarazzo il proprietario e per non parlare di chi riesce ad impregnare per ore un didgeridoo ‘pulito’ con un alito di fumo-birra rancido.
Come riparare al danno? Lavare ogni tanto il didgeridoo, il quale se è di legno assicuratevi che non abbia crepe (non mi assumo la responsabilità, anche se l’ho fatto molte volte e il mio wandoo sta benone) e che regga una doccia rigenerante inserendo acqua, tappate le aperture e shakerate. In alternativa fornitevi di una boccettina spray con dentro Tea Tree Oil, un’essenza naturale molto forte che spruzzata nell’imboccatura assicura una buona disinfezione.
Per quanto riguarda gli strumenti di plastica, pvc e vetroresina, sono più facili da pulire ma puzzano più facilmente. Ottima l’idea di alcuni di portarsi sempre dietro un foulard o un piccolo straccio da passare dentro con uno spago, a mo di scovolino, in modo da ripulire tutto l’interno.
Ilario Vannucchi – www.ilariovannucchi.it