LA SEGA GIAPPONESE

Rispetto alle seghe occidentali, la sega giapponese ha una dentatura “al contrario”, cioè con i denti rivolti verso il manico. in questo modo la sega giapponese esegue il taglio durante la fase di tiro invece che durante la fase di spinta.

 

ma che differenza c’è?

con le seghe “normali”, quando si esegue il taglio, si fa pressione durante la fase di spinta, e questo, tra le altre cose, comporta molto spesso una flessione della lama e quindi ad una minor precisione di taglio, oltre che il rischio di spezzare la lama o di farsi del male.. per evitare questa flessione la sega “nostrana” di solito ha due caratteristiche principali: alcune hanno un supporto superiore che impedisce questa flessione, altre hanno una lama decisamente più spessa.

la sega giapponese invece, data la sua struttura, permette di avere una lama decisamente più sottile e può anche essere priva di supporto, perché tagliando in fase di tiro, l’utilizzatore mantiene la sega in tensione proprio con il movimento necessario “tirandola a se”, e questa caratteristica permette di avere un risultato molto più preciso.

anche il manico della sega giapponese trovo più comodo rispetto ad un’impugnatura classica, ossia “a pistola”. il suo manico dritto permette di avere un miglior controllo sui micro-movimenti che si possono avere durante il taglio, e data la lunghezza del manico può anche essere utilizzata con due mani (questo però a discapito della precisione).

con la sega giapponese non serve fare molta pressione durante il taglio, e questo porta a una minor fatica in generale, anche se, sempre secondo me, il tempo necessario per effettuare un taglio è più lungo, forse per via dei denti molto più ridotti rispetto ad una sega occidentale..ma questi denti più piccoli aiutano anche a evitare “incastri”, cosa che con altre seghe a me capita spesso.

la cosa difficile da effettuare con la sega giapponese invece sono le curve: questa sega ha una lama molto alta, e questa sua caratteristica impedisce di poter effettuare curve se non molto leggere, usando un cuneo in modo da tenere distanziate le due facce del nostro futuro didgeridoo, così da ottenere un minimo di gioco per inclinare la sega.

in conclusione, non avendo una sega a nastro a disposizione, per costruire didgeridoo credo che la sega giapponese sia un attrezzo veramente utile e anche poco costoso, online se ne trovano di buone a circa 30 euro e poi, soprattutto, fanno risparmiare sulla palestra!

Alessandro Vitello