Ho un’ultima perplessità sugli strumenti con la coulisse.
Siccome mi trovo molto bene con didge tipo il tuo fa per il volume che hanno, abbastanza necessario nel momento in cui applico effetti, ed anche per poter tenere il gain al minimo per ridurre i rientri di batteria… Ho qualche dubbio sul fatto che gli strumenti a coulisse abbiano meno presenza. Ma è solo un sospetto vago… Tu che ne dici?
Francesco
Se prendi un didgeridoo più cilindrico, quindi con un diametro vicino all’imboccatura leggermente maggiore, avrai certamente meno presenza. ciò è dovuto (se ti ricordi tutto ciò che hai studiato su fisica onde musica : http://fisicaondemusica.unimore.it/Canna_mista.html ) al fatto che, per un dideridoo perfettamente conico hai armoniche presenti ogni multiplo (pari e dispari), metre solo le armoniche multiple dispari suonano in un didgeridoo cilindrico. Per strumenti ibridi, si avrà una situazione ibrida.
Il vantaggio è che, seppur meno presente come drone, avrai maggiore limpidezza degli armonici suonati con la bocca (gli “o/e/i” per intenderci).
Nel tuo caso potrebbe essere un vantaggio dato che le manipolazioni elettroniche e un drone troppo presente, potrebbero darti suoni piatti.
Ma qui, sperimentando, ne saprai più di me.
Considera ancora che, per lo slide, uso un tubo in alluminio anodizzato il cui diametro interno è di 30mm. circa 1 mm più largo del normale didgeridoo conico (denominato appunto LS – large spectrum), circa 1 mm più stretto del normale didgeridoo cilindrico (SS – small spectrum).
ciò purtroppo o per forutna, dipende dai casi, tende a far assomigliare le due forme.
Spero di non averti confuso le idee.
Ad ogni modo, tornando sul punto, lo slide non dovrebbe dare variazioni tibriche o di intensità.
Per chi fosse curioso di vedere l’applicazione di questi studio, vi rimanderei alla pagina aggiornata del libro “The Didgeridoo Discovery”: http://www.windproject.it/didgeridoo-discovery/?p=237 in cui si trova un confronto tra calcolo e risposta reale di una colonna d’aria realizzato in collaborazione tra me e l’università di Modena e Reggio Emilia nella persone del dott. Andrea Carlo Rozzi, responsabile del sito Fisica Onde Musica.
QUI DI SEGUITO INVECE DUE LABORATORI:
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ADEGUATO SIA SIA PER IL PRINCIPIANTE CHE PER IL COSTRUTTORE PROFESSIONISTA
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Andrea Ferroni http://www.andreaferroni.it