Ali Andress è un polistrumentista, certamente noto di più per le sue incursioni in ambiti pop anni ’80 in cui tuttora suona ed allo stesso tempo non credo ci siano dubbi sul fatto che sia ampiamente sottovalutato nella scena del didgeridoo. Eppure Ali merita il podio tra i musicisti di didgeridoo da seguire, ascoltare e studiare con attenzione.
Questo album ormai difficilmente reperibile merita di stare a portata di mano su una mensola o già inserito nel lettore CD nella casa di un bravo suonatore.
E’ un lavoro che attendevo da tempo, da quando lo conobbi durante i primi festival che visitai in Europa. Riuscii ad accaparrarmi un suo cd didattico “The drum the didge” (già recensito su Didgeridoo.it), una collezione di ritmi apparentemente semplici ma tanto veloci e precisi da far cadere la mandibola a terra di quasi qualunque musicista. Che precisione, che tiro!
Ma si trattava di un solo CD didattico, artisticamente povero.
Eppure ogni tanto ascoltavo qualche breve traccia.
Bene, la sua sequenza logica è questo album. 12 tracce di solo didgeridoo impreziosite da accompagnamenti vari.
Infatti Ali, come accennato, vive molto l’ambiente pop anni ’80 in cui crea campioni che utilizza per i suoi brani prendendo spesso suoni e rumori da oggetti di recupero o attività quotidiane.
Gocce d’acqua che cadono nel lavandino, passi all’interno di una galleria, palline da ping pong, ecc.
Strepitoso. Proprio per ciò è stato ingaggiato per creare le musiche per diversi spot commerciali per marchi estremamente prestigiosi.
Non saprei dove trovare una copia di questo CD con certezza. Però provate a cercarlo su internet, ne vale la pena.
In assenza file audio, trovate qui di seguito un video per darvi modo di apprezzare qualcosa di suo.
Un sound check. E’ così raro trovare qualcosa di suo che si riesca a sentire bene e che non abbia troppe contaminazioni:
Il video del concerto di Scalenghe per il “RITIRO DI DIDGERIDOO” del 2009:
Andrea Ferroni