LA TRAMA
Mauro Castaldi vive la normale vita di felice scapolo trentaquattrenne con le sue ambizioni, i suoi sogni, i suoi amici, le sue certezze. Ama la quotidianità divisa tra il proprio lavoro di informatico e le sue passioni. Poi, improvvisamente, arriva qualcosa a sconvolgere, da un momento all'altro, questa linearità ed integrità e tutte le sue certezze si volatilizzano come la nebbia della città in cui vive, Milano. Cinzia, la sua ex ragazza ma ora sua migliore amica, lo prega di accompagnarla ad un raduno di suonatori di didgeridoo, l'antico strumento a fiato degli Aborigeni australiani, perché desiderosa di incontrare nuovamente uno degli organizzatori: Luca, un misterioso giovane del quale ha perso le tracce. Ascoltare il suono di quello strumento, è per Mauro come un risveglio, la rivelazione di un remoto segreto riposto in un angolo occulto della sua anima. Una rivelazione che lo guiderà su un cammino che parte dalle strade di una Milano fredda e quasi surreale, e termina nel Northern Territory australiano. Un percorso nel quale egli ritrova giorno dopo giorno, anche attraverso esperienze drammatiche, l'essenza ancestrale dell'appartenenza alla tribù… la "sua" tribù. Durante il suo personalissimo percorso, Mauro finisce in strada e, da senzatetto, impara a sopravvivere nella jungla di cemento come se fosse un indigeno. Nel corso della sua esperienza scrive un diario, soffermandosi soprattutto sui parallelismi esistenti tra la sopravvivenza "urbana" e quella tribale vera e propria. Infine parte per l'Australia, si perde nel deserto, sta per morire di sete…………… e poi basta così se no poi non c'è più la sorpresa. CRONISTORIA DI UN LUNGO VIAGGIO di Annarita Il libro è nato da un'idea di Ilario. Suo è il personaggio principale e sua la trama portante. Io ho semplicemente arricchito concetti espressi da lui creando una parte delle ambientazioni e situazioni narrate, nonché alcuni personaggi, come i nonni di Mauro, ad esempio, o il vecchio aborigeno Joseph Jakamarra (che in realtà è un pò una "creatura" di entrambi). Quando Ilario mi propose la storia che aveva in mente, in un primo momento rimasi un po' intimorita per la difficoltà e la complessità del soggetto da sviluppare ma fu solo un momento. Quella storia mi aveva già preso e ci ho creduto. Pur consapevoli della sfida che ci accingevamo a fare, l'entusiasmo non ci ha mai abbandonati. Una delle difficoltà che avevamo temuto maggiormente, era il problema che di solito incontrano gli autori che scrivono storie in collaborazione, cioè il dover amalgamare idee e stili di scrittura diversi dando linearità ai contenuti senza creare divari troppo marcati. Ci siamo riusciti in pieno trovando una sintonia praticamente perfetta. Abbiamo "sentito" e "vissuto" i personaggi e la storia nella sua globalità con la stessa intensità e con lo stesso entusiasmo, incorporandoci in essi, quasi diventando parte di essi. I concetti più difficili, espressi nei capitoli "La Tribù Ritrovata" e "Il Viaggio" sono scaturiti da Ilario. Ha saputo rendere così bene quello che sentiva di dire che non è stato affatto difficile, per me, assecondare e seguire i suoi intenti col risultato di aver ottenuto due fra i più belli e significativi capitoli di tutta l'opera. Altro capitolo di spicco è "Parallelismi", un capitolo quasi tutto mio, che comunque si riallaccia a quelli sopra menzionati. In questo capitolo si parla di diverse popolazioni tribali del Pianeta. Ho cercato di far emergere da esso le varie analogie tra la vita che conduciamo ogni giorno e quella ancestrale delle tribù remote. Nemmeno noi due credevamo che ci fossero tutte queste corrispondenze tra noi e gli "altri" finché non è stato scritto quel capitolo! Nell'estate 2003, la prima stesura era praticamente finita. Cosa fare a quel punto? Consegnare il manoscritto all'editore e cominciare il conto alla rovescia? Certo, ma prima c'era una cosa importantissima che volevamo fare: sottoporre il suddetto alla visione di Francesca Casella, la rappresentante italiana dell'Associazione Survival International per i popoli tribali, nata a Londra nel 1969, che vanta migliaia di soci e di sostenitori in tutto il mondo. Francesca ha accolto favorevolmente il nostro lavoro e noi abbiamo dedicato a Survival International l'ultima pagina del libro. A questo punto il lavoro poteva ritenersi concluso ma… ma il nostro editore, il Professor Giorgio Cortellessa, ha avuto un'idea in più, una grandiosa idea: far uscire il libro con un CD di pezzi suonati col didgeridoo! Una proposta che ha fatto saltare di gioia l'autore dei medesimi, cioè il nostro Ilario… LA COLONNA SONORA di Ilario L'idea del CD mi ha fatto sobbalzare. Quando Annarita mi ha parlato dell'idea dell'editore di allegare un CD di didgeridoo al libro, mi sono chiesto come mai non ci avevo pensato. Forse perché mi sembrava complicato, forse mi ha spaventato il fatto che registrare i pezzi che mancavano (alcuni pezzi sono preesistenti all'idea del CD) in poco tempo sarebbe stato difficile. Per fortuna Fabio e lo studio di Amanita Lab. mi hanno dato una grande mano a registrare ciò che mancava e a riarrangiare tutto il CD ! Alcuni brani del CD sono direttamente ispirati al racconto di Mauro, infatti riportano il nome del capitolo a cui fanno riferimento, altri invece sono adattati alla storia e accoppiati ad altri capitoli per "assonanza" ! Non è comunque obbligatorio che un certo brano faccia per forza da colonna sonora ad un dato capitolo, anche perché musicare tutto il racconto sarebbe stata un'impresa impossibile. L'idea è che il "senso di tribù" che permea il libro sia rafforzato dalla musica del didgeridoo che si mescola con suoni più o meno moderni. Quindi la musica contenuta nel CD può essere usata come colonna sonora a piacere, nei punti che si preferisce e può anche essere utilizzata come musica fine a se stessa ! COME ACQUISTARLO http://www.ibs.it/ http://www.lafeltrinelli.it/ |