NETWORK NATIVI E RICONOSCIMENTO
DEI DIRITTI: GLI ABORIGENI AUSTRALIANI.
di Noemi Pierdica©
Verso la metà degli anni Ottanta è stata inaugurata la prima comunità satellitare nativa nel centro geografico dell’Australia. L’appropriazione dei media da parte degli Aborigeni, è coincisa con un aumento del potere da parte degli stessi, iniziato negli anni Sessanta. Nel corso degli anni i media sono stati per questa comunità, il modo migliore e più efficace per poter reclamare diritti e terre. Negli anni Ottanta del secolo scorso, gli Aborigeni che vivevano negli agglomerati urbani e le élite e gli aborigeni che vivevano nelle zone più remote dell’isola, hanno iniziato a reclamare un controllo sulle rappresentazioni medianiche della loro comunità e del loro modo di vita, chiedendo a gran voce di poter avere un ruolo sempre più ampio nella propria rappresentazione. Fu proprio a questo proposito che negli anni Ottanta fu lanciata la prima rete satellitare indigena con sede nella remota area del centro geografico australiano.
Il primo esperimento di rete indipendente fu condotto nel centro dell’Australia, dalla comunità Warlpiri, che con l’aiuto e la supervisione dell’antropologo Eric Micheals e alcuni produttori americani, creò dei propri video e delle piccole tv locali con lo scopo di proporre programmi alternativi ai palinsesti delle tv nazionali. La Warlpiri Media Association (WMA) tuttavia, non si focalizzò molto sui reali bisogni della comunità locali. Solamente negli anni Novanta, con la presenza di nuovi produttori e consulenti, e con l’ingresso delle donne della comunità come operatrici interne alla tv, si ebbero dei programmi socialmente utili sui problemi che la comunità doveva affrontare quotidianamente come ad esempio l’alcolismo, i diritti sulle terre, ecc. Negli anni Novanta si ebbe un grande incremento delle tv aborigene e la WMA fu coinvolta in una co-produzione. Nel 1997 la WMA e altri due gruppi producono i National Indigenous Documentary Series con lo scopo di riflettere criticamente sui media indigeni prodotti in tutta l’Australia. Questo lavoro è stato mandato in onda, sempre nel 1997, sulla rete nazionale ABC, con notevole pubblicità per le case di produzione aborigene e il loro operato culturale. In queste series i nativi cercarono di riflettere anche sulle proprie comunità, sul modo in cui si cerca di risolvere internamente i problemi del gruppo di appartenenza.
Da quel momento gli aborigeni hanno guadagnato spazio all’interno delle emittenti nazionali e ottenuto anche fondi governativi per la produzione di propri network, anche se va ricordato che l’attuale network aborigeno CAAMA è totalmente finanziato da aborigeni, senza alcun fondo governativo.
L’importanza dell’uso che gli aborigeni australiani hanno fatto dei mezzi mediatici, consiste nell’aver piegato i media alle loro esigenze culturali: il recupero e la rilettura della storia australiana dal loro punto di vista, l’ottenimento di diritti sulle terre e la preservazione dei loro rituali e delle loro lingue, nonché la possibilità di raccontare le loro storie. Col tempo hanno guadagnato dei ruoli molto importanti all’interno dei palinsesti nazionali e il loro “lavoro culturale” è stato riconosciuto da molti in Australia e all’estero.
Attualmente esistono molti network nativi in Australia. Senza dubbio vanno ricordate la CAAMA, l’Imparja Television e Tenami Network, per la serietà e l’utilità che i loro programmi hanno nel mostrare anche il modo in cui anche la società aborigena tradizionale sta cambiando.
Estratto da: PIERDICA N. 2005, Aotearoa: strategie mediatiche dell’ identità maori, Tesi di laurea in Antropologia culturale, Cdl in Scienze e Tecniche dell’Interculturalita’, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università degli Studi di Trieste, AA 2004/2005.
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