Mum Shirl: Member of The British Empire.
Coleen Shirley Perry è nata nel 1921, in una missione cattolica chiamata "Missione Erambie", nel West Cowra in Australia; nonostante il suo grande impegno in campo politico e umanitario ella è semianalfabeta e ha dovuto quindi raccontare la sua storia a Roberta Sykes, autrice del racconto biografico Mum Shirl. La scrittrice è anch'ella aborigena, nonostante le numerose espulsioni dagli istituti scolastici per motivi razziali, è stata una delle prime donne nere a laurearsi negli anni '60 in Australia, negli anni '70 ha militato nel Black Power australiano e nel 1972 è stata segretaria dell' "Ambasciata Aborigena" a Camberra. Questa biografia ci fa attraversare cinquant'anni di storia australiana osservata dal punto di vista degli Aborigeni; se Sally Morgan in My Place ci parla di una graduale e profonda scoperta di un'identità aborigena, della lotta di questo popolo soprattutto riguardo alla "Stolen Generation", Mum Shirl, ci fa rivivere l'impegno civile degli anni sessanta\settanta, dal referendum per i diritti di cittadinanza alle varie battaglie contro il razzismo in Australia. In ogni caso la volontà di questo testo come quella di My Place, sembra essere quella di raccontare la propria vicenda familiare come parte del mosaico dell'identità aborigena. La prima parte della biografia è infatti dedicata all'infanzia di Colleen, trascorsa con il nonno legato alle tradizioni degli Antenati da cui ella attinge il mondo magico che la seguirà per tutta la vita. Impossibilitata a studiare per i forti attacchi epilettici, Colleen viaggia con il nonno, un Anziano, il cui compito è quello di viaggiare in tutte le direzioni, entro il confine della terra della tribù Arradjarri. L'infanzia di Mum Shirl è in secondo luogo legata alla vita delle missioni di stampo cattolico, come la maggior parte degli Aborigeni; si nota infatti nella donna lo stridere della religione cattolica con i precetti tradizionali, tra il Dio della Bibbia e i sogni che la riportano al pensiero del nonno defunto. Sarà a causa dei reati commessi dal fratello Laurie e delle sue lunghissime permanenze in prigione, che Colleen si avvicinerà alla durissima realtà delle istituzioni carcerarie australiane. Gli Aborigeni di Mum Shirl non sono gli "artisti nomadi" di Chatwin, ma un popolo depredato della terra e dei diritti umani, che vive in gigantesche città come quella di Sydney, senza lavoro, in preda alla vergogna di essere neri, in uno stato di frustrazione dovuto alle forti attitudini razziste dell' "Australia bianca", senza una casa. ……. "Cominciai a fare visita a mio fratello e poi alle persone che lui mi chiedeva di vedere. Alcuni erano molto preoccupati per i loro parenti e mi chiedevano di andare a trovarli per sapere come stavano. Così, iniziando a conoscere la gente dentro il carcere, cominciavo anche a conoscerne fuori, molto presto la gente mi cercava se aveva dei problemi di cui parlare, o se aveva bisogno di aiuto. Accadde così, semplicemente." ….. Il tasso di disoccupazione degli Aborigeni oscilla tra il 38 ed il 50% (la media nazionale è tra il 9 ed il 10%). Più della metà dei giovani Aborigeni non trova lavoro dopo la scuola. Nelle zone rurali le scuole medie e superiori si trovano a più di 100 km di distanza dalle comunità. Solo il 20% circa degli Aborigeni parla ancora la propria madrelingua. L'apporto degli Aborigeni alla popolazione carceraria è fra gli uomini 12 volte, e fra le donne 14 volte più alto rispetto a quello della popolazione bianca. Nel nuovo Galles del Sud i minori Aborigeni possono essere arrestati anche per il mero sospetto di un possibile reato. Nel Territorio del Nord i minori possono essere arrestati anche per reati di minima gravità. Nel 1998 una tredicenne accusata di reati minori è stata detenuta per sei settimane ad oltre 1.500 chilometri di distanza dalla sua famiglia, senza alcuna possibilità di mantenere un contatto con essa. Statisticamente la metà degli Aborigeni di sesso maschile tra i 20 ed i 24 anni è stata arrestata almeno una volta negli ultimi cinque anni. Gli arresti più discussi sono quelli per ubriachezza, "contegno indecoroso", offesa a pubblico ufficiale e resistenza alla forza pubblica. Poiché spesso la povertà degli Aborigeni non permette loro il pagamento delle pene pecuniarie previste, si procede al loro arresto. Le condizioni di detenzione sono degradanti ed il numero dei suicidi è spaventosamente alto. Nel 1996 un aborigeno sedicenne, rinchiuso per sospetta ubriachezza, s'impiccò nella sua cella nel carcere di Alice Springs. Prima della sua morte la polizia non ne aveva controllato le condizioni psicologiche; dopo la morte non ne avvisò la famiglia. Questa è la crudele realtà che Colleen deve affrontare ogni giorno, cui si collega nel suo racconto la lotta per il diritto al voto, per la cittadinanza australiana, e le altre lotte intraprese dagli Aborigeni negli anni '70. Esemplare è la citazione che Mum Shirl fa della figura di Charles Perkins, giovane che divenne l'emblema della "Marcia della libertà" e che rimane ancora un mito per i leader dei movimenti aborigeni contemporanei. Altrettanto esemplare risulta il racconto della nascita il 26 gennaio 1972 dell' "Ambasciata Aborigena", a Camberra, in una tenda eretta davanti al Parlamento australiano, gli Aborigeni vollero dimostrarsi stranieri sulla loro terra e per questo erigevano un'ambasciata. Interessante è il fatto che la lotta dell' "Ambasciata Aborigena" continua anche oggi: l'Ambasciata della tenda, ha occupato l'isola di Cockatoo dopo la chiusura dei giochi olimpici di Sydney. L'isola era abitata dagli Aborigeni quando arrivarono i primi coloni bianchi, nel corso della storia australiana essa è stata prima sede di un riformatorio giovanile, poi base militare, per essere abbandonata all'inizio degli anni '90. Adesso, con il grande sviluppo di Sydney, l'isola dovrebbe essere venduta a un magnate dei media per la costruzione di un centro residenziale. Gli Aborigeni hanno occupato l'isola per chiederne la restituzione e vogliono l'intervento di un tribunale federale. La marina australiana ha presentato la denuncia contro l'occupazione presso il tribunale locale. Contro questa impostazione della battaglia legale Isabel Coe, aborigena della nazione Wiradjuri, ha dichiarato che, in risposta alla decisione della Corte Suprema del Nuovo Galles del Sud, sta preparando l'appello alla Corte Suprema federale. Isabell Coe che durante le Olimpiadi guidava l'"Ambasciata Aborigena" in un parco di Sydney usato come centro di protesta e di contatti per i media, assicura che l'occupazione continuerà ad oltranza. Il gruppo di una ventina di attivisti, approdati in barca durante il weekend, ha preso possesso dell'isola in base al principio di terra nullius, lo stesso applicato a torto dagli invasori bianchi, quando occuparono l'Australia ignorando la sovranità aborigena. Gli occupanti hanno acceso un fuoco cerimoniale di purificazione sul punto più alto dell'isola e stabilito un "consolato" in uno degli edifici abbandonati. La vita di Mum Shirl appare dunque legata strettamente alla lotta per i diritti civili della popolazione aborigena, ma l'impegno politico arriva solo in un secondo momento, il lavoro di Colleen è innanzitutto un lavoro di assistenza pratica a detenuti e alcolizzati, un impegno umanitario che si sviluppa un giorno dopo l'altro. L'ultima parte del testo è dedicata agli anni della speranza per gli Aborigeni, agli anni del governo Whitlam (1972\1975), che rappresentarono per molti australiani un reale cambiamento sotto molti punti di vista: il ritiro dal conflitto in Vietnam, una nuova politica estera nei confronti dei paesi asiatici in materia d'immigrazione, l'abolizione del servizio militare obbligatorio, l'ipotesi di un'indipendenza dal Regno Unito. In questi anni Colleen diviene una vera e propria celebrità, invitata da politici e cantanti a incontri di discussione, ottiene addirittura un insperato invito dalla regina in persona, fino ad ottenere l'encomio di " Member of the British Empire". In realtà l'ultima parte del testo è una sorta di giustificazione al fatto di aver ritirato il premio, visto che in passato altri attivisti aborigeni avevano declinato l'offerta. Il governo Whitlam cade nel 1975 a causa del tradimento del Governatore generale Kerr che si alleò con i liberali, installando il governo di transizione di Fraser. Terminava un periodo di conquiste sociali per la popolazione aborigena, anche la notorietà di Mum Shirl andava scemando, addirittura ella venne arrestata, in seguito ad una discussione con un'altra donna. Ma una nuova primavera aborigena sembra essere alle porte, ne sono testimoni le proteste legate ai giochi olimpici di Sydney, in cui la comunità indigena è sicuramente riuscita ad attirare su di sé l'attenzione dell'opinione pubblica mondiale e di organizzazioni internazionali come L'O.N.U. Luca Moretti morettiluca77@hotmail.com |