Realtà e menzogna in: "Mutant Message Downunder"
Marlo Morgan è nata negli Stati Uniti. Attualmente vive nel Missouri lavorando come dottoressa nella prevenzione sanitaria. Ha scritto questo romanzo al ritorno da una favolosa escursione nell'outback, zona al centro dell'Australia in cui domina il paesaggio dell'arido deserto. Tutto ha inizio quando l'autrice, un'americana che per motivi di lavoro si trova a vivere in Australia, accetta l'invito di una tribù di Aborigeni, convinta di partecipare ad una cerimonia in suo onore, quale riconoscimento per l'attività svolta. Con sua grande sorpresa, Marlo viene invece portata con una jeep nel cuore di una foresta, in un accampamento aborigeno, dove viene spogliata degli eleganti abiti, dei gioielli e dei soldi, per vestirsi poi con uno straccio come tutti gli altri presenti. Conosciuto il capo anziano, Marlo viene a sapere che la tribù della "Vera Gente", avrebbe intrapreso un viaggio detto walkabout, ossia con un periodo di tempo non prestabilito e accetta, ignara di quanto l'attende; il "vagabondaggio" si rivela in realtà un viaggio di quattro mesi, che mette a dura prova il suo fisico e la sua volontà: 1.400 miglia nell'outback australiano, a piedi nudi, cibandosi di quanto la natura offre, vermi e serpenti compresi, sotto un sole implacabile, a volte senz'acqua. Ma, privata anche del più piccolo agio cui la civiltà ci ha abituati, condividendo la vita quotidiana degli Aborigeni, imparando i loro segreti per sopravvivere, Marlo scopre un altro mondo e un altro modo di essere, in completa armonia con la natura, con se stessa e con gli altri, e comprende il vero significato della parola esistere. L'autrice Marlo Morgan è una donna sui 40 anni, qualificata come dottoressa che ha vissuto sempre tra i piaceri e vizi della vita, grazie al successo in campo medico. Inizialmente è dispiaciuta di effettuare questo viaggio, perché avrebbe lasciato per un periodo assolutamente sconosciuto la figlia e le colleghe di lavoro; nonostante ciò, la curiosità ha la meglio davanti al pensiero dell'assenza di persone a lei care. Presto le idee cambiano e Morgan si rende conto che le è stata offerta un'opportunità incredibile. Comincia infatti a sopportare il dolore fisico e lo stress psicologico causato dalla scarsità d'acqua ed impara a vivere in modo semplice a contatto con la natura. I componenti della tribù fisicamente si presentano con i sensi molto più sviluppati dei suoi, tanto da trovare l'acqua anche nel deserto. Le grandi narici permettono di sopportare l'aria estremamente calda mentre i piedi callosi sono in grado di oltrepassare qualsiasi ostacolo. Questa gente pensa che niente al mondo si trovava lì per caso; ogni singolo individuo, dal più piccolo al più grande, ha un proprio compito nel ciclo vitale e, andava perciò rispettato. Nessun compleanno viene festeggiato, si celebra esclusivamente l'evoluzione del talento di ogni singolo membro. "…sorridendo, si volse a guardarmi e quando i nostri occhi si incontrarono aprì le braccia. Tutte le mie cose finirono in fumo! Per un momento lo stupore mi impedì persino di reagire, poi sospirai sconsolata." "…Dimentica il dolore. Toglierai le spine quando ci saremo accampati. Impara a sopportare. Focalizza la tua attenzione su altre cose……non c'è nulla che tu possa fare in questo momento." "…arrostite queste bestiole (ranocchie) conservavano un notevole grado di umidità e il loro sapore assomigliava a quello del petto di pollo……Mangiammo canguro, lucertole, cavalli selvaggi, serpenti, insetti, vermi, formiche, formichieri, uccelli, pesci, semi, noci, frutta e persino coccodrillo." Da qui il titolo del libro, segno della capacità di riconciliare due mondi separati, da una parte l'America che incarna il sicuro materialismo e la certezza del presente e nel suo opposto l'Australia, simbolo di un senso spirituale profondo. Il viaggio, si concluderà nel luogo sacro, rifugio dal modo di pensare dei Mutanti (cioè di quanti hanno perduto o rinnegato antichi ricordi e verità universali) in cui sono conservate le testimonianze della storia della "vera gente". E' qui che le viene rivelato il motivo del suo viaggio nell' outback : la "vera gente" è in via di estinzione e Marlo è stata scelta fra i mutanti come loro messaggera per rivelare alla sua gente la loro partenza. I mutanti hanno una comprensione limitata perché misurano il tempo in funzione di se stessi, distruggono senza tenere conto del domani. Perciò il messaggio vuole essere l'invito a cambiare atteggiamento nei confronti della vita e dell'universo; un'esortazione per ritrovare le origini. Rientrata in America, è così forte il messaggio che porta con sé che Marlo decide di pubblicare a proprie spese la sua storia. Una storia che porta il messaggio dell'esistere, un invito a focalizzare l'attenzione sulle cose vere, verso una spiritualità che si traduce in qualsiasi gesto o pensiero. In realtà il libro Mutant Message Down Under non è un racconto fondato su dei fatti realmente accaduti, né è basato sulle sue esperienze di vita con gli Aborigeni. Innanzitutto risulta ambiguo il fatto che gli Aborigeni l'avrebbero invitata per far conoscere la loro cultura al mondo intero, data la forte diffidenza di questo popolo verso i bianchi e soprattutto gli studiosi, antropologi e scrittori, che in passato avevano cercato di avvicinarsi alla loro cultura. Sicura traccia di tale atteggiamento di diffidenza ci viene riportata anche da Chatwin nel testo The Songlines. In secondo luogo risulta strana la volontà di un popolo come quello Aborigeno, così geloso delle proprie tradizioni culturali, molte delle quali sono ancora sconosciute al mondo occidentale, di voler insegnare al mondo intero come vive la "vera gente". Infine, gli Aborigeni, pur credendo che sia finita per loro l'età dell'oro e che sia iniziata un'epoca dominata dall'oscurità, non ci lasciano altre tracce, al di fuori di questo romanzo, di una volontà di estinzione, o la profezia della catastrofe imminente dell'intero pianeta, anzi la loro lotta per i diritti terrieri non ha subito battute d'arresto. Inizialmente il libro era stato pubblicato come un resoconto di fatti, ma gli stessi indigeni Australiani dubitavano di questo. Il libro fa delle affermazioni sulla cultura aborigena mai sentite prima; ad esempio un uomo che rivela "affari segreti di donne", quando basterebbe conoscere superficialmente la cultura di questo popolo per sapere che in essa la conoscenza è altamente stratificata, divisa per sessi ed età. Il Dumbartung Aboriginal Corporation ha fatto delle ricerche su questo libro, parlando con le comunità aborigene di questa "tribù sconosciuta", chiedendo se qualcuno avesse incontrato la Morgan nei suoi viaggi al centro dell'Australia. Nessuno ha mai risposto di sì. La cronaca di queste indagini è su Internet e rivelano che tutto quello che ha scritto la Morgan sulle usanze degli Aborigeni è falso. Nel 1996 una delegazione formata in maggioranza da Aborigeni è andata negli Stati Uniti per esprimere il loro dolore. Una settimana dopo la Morgan ha ammesso di aver mentito e che il racconto era fasullo. Harper Collins ha ripubblicato il libro come fiction narrativa; purtroppo la prefazione di quattro pagine non è cambiata, in essa la Morgan afferma che tutto quello che ha scritto è autentico ed ha avuto l'approvazione degli Aborigeni. Inoltre dichiara che nel 1994 è tornata in Australia per visitare la stessa tribù sconosciuta che l'avrebbe incoraggiata nella sua "missione". Burnum Burnum un aborigeno che ha lottato per i diritti umani del suo popolo, ha fatto una dichiarazione in favore del libro, dopo aver capito di più, ha ritrattato la dichiarazione che però è ancora stampata nella nuova edizione del libro, ma ormai lui è morto. Questo libro sta sfruttando la cultura aborigena e ingannando il lettore: ormai è stato tradotto in tante lingue ed è diventato un bestseller in molti paesi. La stessa autrice, nella lettera che precede il primo capitolo del romanzo, prima sostiene che esso "è frutto di un'esperienza vissuta" in prima persona e che assurge a rappresentazione, non solo della condizione degli Aborigeni, ma anche a simbolo delle difficoltà che tutti i neri del mondo incontrano ogni giorno, anche nelle grandi città; poi nella pagina seguente, in basso, scritto con caratteri più piccoli, parla di "Opera di fantasia di quanto mi è accaduto in Australia". Chiunque abbia letto il romanzo credendo nei fatti accaduti non può che indignarsi, la Morgan ha sfruttato sia l'alterità di questo popolo, il fascino che questa cultura può esercitare sui lettori occidentali, sia l'ondata di esotismo newage che negli ultimi anni ha invaso le librerie di tutto il mondo. Il testo punta infatti sulla ricerca di caratteri positivi della cultura aborigena, da contrapporre alla negatività del mondo occidentale; forza la mano parlando di alcune caratteristiche del mondo spirituale di questo popolo, al fine di definire mutante la cultura d'appartenenza della scrittrice e "vera gente" gli Aborigeni. Nella lettera citata precedentemente, la Morgan afferma che il suo romanzo eviterà a chi volesse approfondire la conoscenza di questo popolo, un viaggio in biblioteca, sostenendo che il testo riporta gli avvenimenti storici più significativi e che esso può addirittura essere rappresentativo delle condizioni di tutta la razza nera del mondo. Parlare di una razza nera e di condizioni assolute della stessa, sembra riduttivo, soprattutto alla luce di un testo come My Place dell'omonima scrittrice aborigena Sally Morgan, che nonostante sia meno famoso, ha veramente il merito di riportare la versione "nera" della storia australiana. Questo libro, scritto per far conoscere un messaggio formulato dagli Aborigeni in cui si avvisa della lenta e implacabile distruzione del nostro pianeta, ha avuto un grandissimo successo, tanto che è prossima una versione cinematografica. Luca Moretti morettiluca77@hotmail.com |