In questo libro, l’autore ripercorre, utilizzando anche numerosissime citazioni, i tentativi di scoprire una legge matematica che dia il riferimento preciso della distanza tra le note, quindi cos’è un’ottava, la consonanza e la dissonanza ed altri riferimenti tecnici d’acustica, timbro ed altri aspetti interessanti anche per chi non è un praticante di canto armonico.
Un paragrafo interessante, fulcro su cui una buona parte di quest’opera è imperniata è il “circolo delle quinte”. Attribuito a Pitagora, dimostra un “difetto”, che potremmo definire infinitesimale, ma che ancora oggi è causa di studi e controversie.
Riporto una citazione particolarmente sagace che mia ha colpito a testimonianza di questa corposa parte che descrive appunto le varie controversie: …ogni volta che Sebastian Bach si accorgeva che Silbermann (un famoso costruttore di strumenti del tempo, molto apprezzato da Bach n.d.a.) era nella sua ristretta cerchia di ascoltatori, era solito dirgli, in perfetto buonumore: “Tu accorda pure l’organo nel modo che tu preferisci, ed io suono l’organo nella tonalità che io preferisco” …
Se qualcuno pensasse che tutto ciò possa essere fonte di complicazioni, l’autore rassicura ricordando come nel canto armonico sia impossibile “stonare” con l’armonico rispetto alla nota base.
Nei paragrafi successivi sono quindi spiegati i tentativi di risolvere quest’imperfezione modificando il metodo di accordatura degli strumenti, passando da un’accordatura “naturale” al temperamento, una sorta di distribuzione dell’imperfezione in parti uguali su tutta l’ottava generando dissonanze seppur lievi.
Il libro prosegue con un’attenta spiegazione sulle tecniche utilizzabili nel canto armonico, le quali sono suddivise in base all’utilizzo del primo o secondo formante (zone di risonanza del tratto vocale) e del kargiraa. L’opera si occupa della pulizia dei chakra per poi in seguito, in modo graduale illustrare le varie tecniche.
Ogni argomento è trattato in modo esaustivo e con esercizi, non numerosissimi ma adeguati a fare i propri tentativi; anche gli strumenti armonici trovano spazio in brevi paragrafi dove sono elencati e descritte le loro peculiarità.
L’ultimo capitolo invece, attraverso analogie e similitudini, riporta variegati esempi tratti da diverse culture. Uno è il recitare i mantra e l’importanza delle vocali in particolare dell’OM e come esso possa essere ricondotto alle varie forme di canto armonico citate nei capitoli precedenti.
Questo è, molto brevemente, il contenuto di questo libro di 271 pagine edito da “Edizioni il punto d’incontro” il cui costo è di 14 euro.
Il senso del titolo, che lasciava immaginare qualcosa di vagamente new age, trova un’ottima spiegazione all’interno dell’opera stessa.
Libro tecnico quanto basta da non lasciare scoraggiato il lettore, mai approssimativo da lasciare dei dubbi e estremamente completo e scorrevole. Gli amanti della storia ne rimarranno entusiasti.
L’unica mia curiosità non saziata e l’ascolto di un CD che avrebbe potuto riportare alcuni esempi citati.
Andrea Ferroni http://www.andreaferroni.it